Era il I Ottobre di un anno in cui Ottobre aveva deciso di giocare a fare Luglio, in quel di Longana.
I cammelli disperati stavano cercando qualche ombra per ripararsi, mentre il consueto gruppo di boy-scout che le domeniche di autunno si trovano nella casa davanti alla chiesa stavano cuocendo della carne alla brace semplicemente lasciandola al sole sulla griglia. I grilli erano tranquilli nelle loro tane, e i pochi che uscivano per cantare venivano istantaneamente inceneriti. Addirittura Tucu, uscendo da casa, aveva trasgredito agli ordini della moglie e non si era messo la consueta maglia della salute in lana merinos, optando per un meno coprente maglione di pile.
Ecco, dicevamo, era il I Ottobre in quel di Longana, quando cominciava il campionato del Redentore nuovo corso, sotto la cura di mister Tony, contro la forte compagine di casa, il San Rocco.
Il Redentore, già in emergenza alla prima giornata per infortuni e defezioni in attacco, schiera subito sei nuovi acquisti rispetto allo scorso anno, disponendo l’undici titolare in una formazione a schema “albero di natale” di Ancelottiana memoria, con Antonio in porta, una rocciosa linea a quattro con Tucu, Antonio (l’altro!!!) centrali, e terzini Mario e Savio. Il centrocampo vedeva Gori davanti alla difesa, coadiuvato da Luca e da Lorenzo; Cristopher e Manuel si destreggiavano sulla linea dei trequartisti, con Micky unica punta.
Anche se a pochi minuti dall’inizio della partita i 22 poveri giocatori in campo si guardavano attorno con la faccina a mo’ di cocker come a dire “Chi ce lo fa fare…”, e le riserve smoccolavano contro la forma della tettoia della panchina (una lente concava con la capacità di convergere tutti i raggi del sole in faccia), al fischio di Cedroni, alle 14.45, tutti erano pronti per l’inizio delle ostilità.
Poco da dire nel primo tempo, dove la temperatura tropicale e il cambio forzato del modulo rendeva contratto il nostro gioco, anche se a dirla tutta i giocatori del San Rocco, seppur con un gioco più fluido e di certo uno schema maggiormente rodato, impensierivano ben poco Antonio, pronto nelle uscite e in presa alta ma senza veri interventi difficili da compiere. Nell’altra area nulla da segnalare a parte un tiro fuori di Micky.
Tralasciando il tè caldo, nel secondo tempo il Redentore rientra con gli stessi effettivi, ma con Cristopher spostato a fianco di Michele, e un centrocampo a rombo in cui ben presto il vertice più alto (Manuel), viene sostituito da Grego. Con il 4-4-2 la squadra gira meglio, anche se (stranamente!!!) il Redentore si trova in svantaggio a pochi minuti dal rientro dagli spogliatoi. Questa volta è l’ala sinistra del San Rocco brava ad inserirsi in area; nel tentativo di opposizione Savio lo va a toccare con la mano sul petto. Il rigore concesso dall’arbitro ci può stare, anche se il giocatore riesce comunque a tirare in porta ed è l’unico a NON lamentarsi della sua squadra. Il numero 10 avversario trasforma in maniera impeccabile spiazzando Antonio ed è 1 a 0 per il San Rocco. E qui il curioso aneddoto del “Quant’ha fatto il San Rocco oggi? - 0 a 0! – Chi ha sbagliato il rigore?” si spreca!
Una doccia fredda (in senso figurato, purtroppo), per il Redentore, che rischia ancora un minuto dopo, quando Antonio è bravo a stendersi alla sua sinistra per respingere un insidioso tiro rasoterra. Perdipiù è questa la sua ultima parata della partita, perché un fastidio all’inguine lo costringe all’uscita. Lo sostituisce il buon Fefo (stranamente!!!) che, seppure stesse per entrare come punta, accetta “felicemente” l’accaduto.
Il Redentore sbanda ma non molla, e dopo un primo intervento non facile di Fefo, che respinge in tuffo un tiro da fuori, prende coraggio e comincia a giocare più sciolto, lasciando al San Rocco solo due armi: tiri lunghi dalla trequarti, facili prede dei nostri attenti centrali, e le lamentele con l’arbitro, con una veemenza e coordinazione da coro di opera lirica, nel tentativo di ottenere più falli possibili e far vedere fuorigioco immaginari al povero direttore di gara; ne fa le spese Cristopher, lanciato a rete da solo e fermato da un off-side quantomeno dubbio.
Tony intanto cambia anche i terzini (Repo a destra e Red a sinistra), e si gode la sua squadra che pian piano prende metri. Il Redentore ancora a 10 minuti dalla fine ne ha, a differenza del San Rocco che è sulle ginocchia, e il pareggio che era nell’aria si concretizza con uno schema semplicissimo. Rimessa del portiere, Grego la mette giù e lancia Cristopher in profondità. I giocatori del San Rocco chiedono il fuorigioco, ma stavolta la lamentela è poco coordinata e non convince l’arbitro, che non fischia e permette così alla nostra punta di segnare il primo gol della stagione e soprattutto il meritato pareggio. Malgrado i 5 minuti di recupero, il San Rocco non ha più le energie per cercare la vittoria; anche il Redentore dimostra di accontentarsi del punteggio e la partita finisce così senza ulteriori episodi, a parte una punizione di seconda dentro la nostra area che comunque non si concretizza in azione pericolosa.
Comincia così con un pareggio meritato la nuova stagione del Redentore, che, come spesso succedeva anche in passato, non meritava di perdere, ma che, come spesso NON succedeva in passato, non ha perso.
C’è comunque ancora tanto da lavorare per mister Tony, e da affinare gli automatismi tra i vecchi e nuovi elementi se vogliamo finalmente tornare a recitare una parte da protagonisti in questo campionato. Ed ora, le:
PAGELLE
Antonio: 6 ½
Sicuro sulle uscite e pronto nelle palle alte, compie comunque la sua prima e vera parata solo un minuto prima di uscire. Torna presto!
Mario: 6 ½
Il ragazzo ha gamba e corsa, arriva al cross e seppure non sempre in perfetta posizione rimedia con ottimi recuperi. Promette una pensione tranquilla a chi scrive, e questo è di sicuro un bene per il calcio. Promessa.
Antonio (l’altro!!!): 7
Un centrale come ci mancava da tanto tempo, preciso sulle marcature e sempre presente sulle palle alte, con tanta voglia di fare. Mai in difficoltà, di un altra categoria. Saracinesca.
Tucu: 7
Guida la difesa in maniera ineccepibile, richiama i compagni fuori posizione, e chiude le (poche) falle con lucidità. Sicuro.
Teo: 7-
Forse la sua migliore partita che mi ricordi. Gioca tranquillo, difende bene, è sempre in posizione e si fa anche vedere in avanti. Il “meno” non è per il rigore fischiatogli contro, ma perché essendo interista verrà sbeffeggiato dai napoletani per le tre pappine prese in serata dalla Beneamata. Maturo.
Gori: 7+
Fa un filtro eccezionale davanti alla difesa, impedendo giocate facili a chiunque passi dalle sue parti. Sembra sia dappertutto. Imprescindibile.
Luca: 6+
Se l’altra squadra opta per il canto corale e coordinato, Luca sceglie continui interventi da solista. E’ il suo modo di caricarsi, ma stavolta, complice anche il caldo, si innervosisce troppo e spreca un paio di palloni che potevano essere gestiti meglio verso le fasi clou della gara. Compensa però con un gran cuore, e non tirandosi mai indietro. Tenore.
Lorenzo: 6 ½
Inizialmente un po’ fuori dal gioco, pian piano diventa padrone della sua zona di gioco, e quando gli altri calano, lui cresce e gioca con calma e lucidità. Instancabile.
Cristopher: 7 ½
Benino nel primo tempo, dove è costretto spesso anche a ripiegare, meglio nella ripresa quando viene spostato in attacco. Gioca in maniera umile, non buttando via un pallone, ma sapendo anche tentare la giocata decisiva all’occasione, e facendosi trovare pronto nel dettare i passaggi. Suo il primo gol della stagione. Intelligente.
Manuel: 6+
Sacrificato fuori ruolo nel primo tempo rimane un po’ invischiato a centrocampo tra tutti gli avversari, non riuscendo a trovare spazio per le giocate, e rimanendo spesso tagliato fuori in fase di contenimento. Mostra comunque giocate brillanti, buone per il futuro. Viene sostituito nella ripresa, ma si rifarà. Fuori posizione.
Micky: 7
Malgrado ci siano 30 gradi all’ombra e che giochi unica punta, si danna come un matto, rincorre ogni pallone dal primo all’ultimo minuto e mette spesso in difficoltà da solo la difesa avversaria. Cala leggermente nella ripresa, ma come dargli torto… Stoico!
Dalla panchina:
Fefo: 6 ½
Trattiene a stento la gioia per il suo ingresso in porta, ma compie una parata che poteva costarci il 2 a 0, e tanto basta. Gioioso.
Grego: 6 ½
Entra e seppur abbia pochi allenamenti nelle gambe, sforna due assist al bacio. Cosa più importante, uno di questi è quello che permette a Cristopher di segnare. Classe.
Red: 6
Entra ed è subito saltato. Poi onesto compitino, anche perché Antonio sbroglia ogni situazione potenzialmente pericolosa. Pensione.
Repo: s.v.
Giusto perché 6 ½ sulla fiducia non gliela posso dare, anche se vorrei…
Tony: 7
Magari col senno di poi si può dire che nel primo tempo sbaglia a non mettere il centrocampo a rombo da subito, ma la squadra che porta sul campo è attenta, parla poco e corre molto, c’è affiatamento e tutti i giocatori della panchina sono entrati subito in partita. In più abbiamo rimontato uno svantaggio, dimostrando un carattere e una voglia di non arrendersi che da un po’ ci mancavano. Buon lavoro.
Novità assoluta. La:
CONTROPAGELLA:
10: Alla lingua Italiana, che malgrado tutto resiste e rimane la lingua ufficiale del Redentore.
9: A Teone. Giusto perché alla sua frase “Mi sono fatto male alla caviglina! Non posso giocare oggi!” Tony, invece che mandarlo giustamente a quel paese, gli da un bacino sulla bua e lo rende capitano plenipotenziario vita natural durante del Redentore.
8: Ad Antonio, che prima di una punizione avversaria sposta una palla di 15 centimetri più indietro e poi si rialza con un sorrisone innocente. Ma l’arbitro non è compassionevole come Tony, e gli mostra il giallo.
7: A Luca, che si prende un giallo per proteste dopo una scenata modalità “hanno ammazzato compare Turiddu” e poi, nel silenzio generale, urla “Stiamo calmi ragazzi! Stiamo calmi!” Per la cronaca, Luca verrà giustamente svegliato alle 3.45 di notte da una sveglia messa sul suo comodino con la suoneria di “Psyco”
6: Alla signorile accettazione del “nuovo” ruolo per Fefo. Uno spettacolo.
5: Al comportamento completamente anti-capitalistico di Tony che lascia tutti e quattro i lavoratori di mirabilandia disponibili in panchina. Riceverà la visita di “Mike il papero” incavolato nero per questo.
4: Al giocatore del San Rocco che a fine partita all’affermazione: “Bravi ragazzi, ma piangete ogni anno sempre più!”, ha risposto “E’ che siamo vecchi!”
3: Come i tre interventi nel prepartita da parte di custodi e gestori di pompe funebri preoccupati perché c’era un funerale in corso e poteva scapparci qualche bestemmia durante la partita, tralasciando di leggere il “Ss Redentore” scritto sulle nostre maglie.
2: Alle orecchie che il povero arbitro dopo questa partita si deve raffreddare, visti i cori che volavano in campo manco ci fossero ultrà sugli spalti.
1: Al caldo, che ha fatto il protagonista per tutta la partita, costringendo i poveri panchinari a stendere le maglie per crearsi l’ombra. Ma…
0: A Roberto, che viene a trovare i suddetti panchinari, sudati come degli eschimesi in Kenia, indossando una giacca di pelle (!)
Alla Prossima!