Fattore X

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Fattore X

HACKER – SS.REDENTORE   0 – 0

“Una partita giocata in maniera perfetta da tutt’e due le squadre non può far altro che finire 0 a 0!” diceva Vittorio Pozzo (allenatore della nazionale Italiana campione del mondo nel ’34 e nel ’38). Eppure c’è zero a zero e zero a zero, e c’è pareggio e pareggio, e se la “x” dello scorso sabato ci ha lasciato l’amaro in bocca, il risultato colto dai ragazzi del Redentore contro la pluri-titolata formazione degli Hacker, ben lungi dall’essere una partita “perfetta”, è sicuramente un punto guadagnato con merito dalla nostra formazione, che si difende con efficacia ed ordine e riesce anche a pungere in attacco, tanto da sfiorare un clamoroso (e un pochino immeritato a dirla tutta) vantaggio a pochi minuti dalla fine.

Non vi tedierò con mirabolanti racconti su traverse colte da centrocampo, salvataggi sulla linea di sopracciglio o rovesciate spettacolari, un po’ perché ho scoperto che non mi pagano un tot a riga, un po’ perché ci sarebbe ben poco da dire. La partita segue per tutta la sua durata lo stesso copione, che vede la formazione in blu attaccare e i nostri ragazzi difendere al meglio e giocare di rimessa. Eppure i pericoli corsi dai nostri sono pochi, e Antonio è costretto a interventi importanti soprattutto su ribattute e su calci piazzati, mentre nella metà campo avversaria le azioni si sviluppano soprattutto in verticale, con palle lunghe per le nostre punte che spesso si perdono tra le linee dei bravi difensori avversari (soprattutto il numero 3).  E’ di Buske, verso la fine del primo tempo, la conclusione più pericolosa del Redentore di tutta la partita, che il portiere avversario è bravo a mettere in calcio d’angolo.

Nel secondo tempo il pallino del gioco rimane nelle mani degli avversari, ma la loro azione si fa meno continua, permettendoci di guadagnare terreno e di spostare il gioco verso centrocampo. I nostri ragazzi ci mettono cuore e polmoni (e anche qualche stecca, che male non fa) e riescono così a bloccare i giocatori avversari, dotati sicuramente di maggior tecnica. Difatti ancora una volta la palla gol più importante degli Hacker è una botta da posizione defilata direttamente da calcio di punizione, mentre l’ultima occasione è nostra, con Baldo che mette giù in area un pallone a campanile, usa il fisico per liberarsi di un difensore avversario, ma sbaglia il tocco permettendo al portiere avversario di intervenire. Il triplice fischio dell’arbitro ci lascia più luci che ombre, facendoci rimanere squadra ancora imbattuta, che tra l’altro ha già giocato in trasferta contro San Rocco e Hacker, e sancendo che la nostra è una compagine che sa soffrire, sempre più quadrata e disciplinata, ma mostrando altresì una capacità di costruire gioco che (a parte l’azione che ha portato al tiro Buske alla fine del primo tempo) non riesce ancora a raggiungere livelli adeguati, seppur questa volta fosse oggettivamente molto difficile fare diversamente visto la caratura degli avversari. Questo aspetto è da migliorare per un Redentore che riesce a pareggiare fuori casa contro la squadra più forte, ma che poi viene bloccata a sua volta contro squadre ben meno pericolose, anche se i progressi sono visibili! Alla prossima!

PAGELLE:

ANTONIO: 8 ½

Non sbaglia praticamente nulla, ma se gli diamo nove poi si monta la testa e chi lo vede più ad allenamento?

ANTO’: 8

Idem come sopra. Sempre presente e mai in affanno.

TUCU: 7 ½

Anche lui (quasi) impeccabile, combatte per tutta la partita, dandone e ricevendone.

VINCENZO: 6 ½

Gioca una discreta partita fuori dalla sua posizione e se la cava senza grossi problemi.

Secondo tempo: SAVIO 7

E’ ormai diventato un signor terzino. Chapeau.

RED: 5 ½

Impreciso. Sbaglia tutte le palle ricevuta.

Secondo tempo: WALKER: 6+

Ancora fuori condizione, ma almeno non sbaglia i passaggi.

GORI: 7

Questa volta gli avversari sono troppo bravi perché riesca a coprire tutti gli spazi, ma ne chiude senz’altro il più possibile

Secondo tempo: BEPPE: 6 ½

Prima presenza in campo per lui, cerca di dare ordine alla manovra e di essere utile in tutt’e due le fasi di gioco.

LUCA: 7

Obiettivamente difficile fare di più, prova a far partire le azioni con le poche palle ricevute e torna molto.

BUSKE: 6 ½

Suo il tiro più pericoloso di tutta la partita, è in crescita e anche se la sua fase difensiva è quello che è prova a dare una mano.

Secondo tempo: MANUEL: 6+

Prova a mettere qualità a centrocampo ma oggi era molto difficile.

GREGO: 6 ½

Gioca prima trequartista e poi seconda punta, viene spesso triplicato e riceve palle difficili, ma si batte come un leone.

CRI: 6+

Abbastanza in ombra oggi, ben chiuso dal fortissimo centrale avversario, ma quando prende la palla dà sempre l’impressione di poter far male.

Secondo tempo: FEFO: 6+

sarebbe s.v., ma mi fà ancora un po’ strano vederlo fuori dalla porta…

BALDO: 6/7

Gara impari la sua, costretto spesso a lottare contro l’intera difesa avversaria. E’ comunque bravo a crearsi le occasioni, come quella che poteva darci la vittori a cinque minuti dalla fine.

CONTROPAGELLA:

10 Ai geni del male che, trovando il cancello chiuso, hanno scavalcato la recinzione alta 24 metri del campo.

9 Al custode del campo che arriva ad aprire la porta principale mentre i geni del male rischiavano la vita sul fil di ferro delle recinzioni, fischiettando “l’orologio e il pendolino” .

8 Alle nuove maglie, belline belline belline!

7 A Fefo, così abituato a non giocare fuori dalla porta che viene caricato a dovere direttamente  in panchina dall’arbitro, in un faccia a faccia epico.

6 Al risveglio muscolare diretto da Baldo al posto del normale riscaldamento, tanto che, dopo il 17° allungo a tutto campo, girava l’idea di un ammutinamento.

5 , come i minuti che occorrono all’arbitro per rialzarsi da terra una volta sedutosi.

4 Alle faine che giocano con 40 gradi con le maglie a maniche lunghe e si riservano le maniche corte per il primo giorno di autunno, mentre i pinguini a rischio assideramento ci fregano il the caldo.

3  Al mezzuccio che le suddette faine utilizzano per non farsi ammonire: il numero sulla maglia è difatti così piccolo che l’arbitro, non vedendolo, per sanzionare il giocatore deve scegliere tra: 1) avvicinarsi per leggerlo, oppure 2) lasciar perdere. Sappiamo tutti che per gli arbitri del CSI la prima non è un’opzione condivisibile…

2 Alla nuova maglia da portiere. Un arancione shocking con le stelline ad ellissi multicolor che sembra uscita dalla mente di Wladimir Luxuria mentre si chiede “cosa mi metto stasera al Gay Pride?” 

1 Al tristissimo andirivieni fintamente-disinteressato con connesse occhiate e colli che si allungano a giraffa, verso la panchina dove a fine partita il povero cronista di turno sta stilando i voti delle pagelle. Ma…

0 Ad Antò, che dopo aver chiesto chi aveva fatto l’articolo della scorsa settimana, lo rimbrotta con un simpatico “Mi hai dato solo 7? 8 almeno mi dovevi dare!” Bravi ragazzi, così, umili e trionferemo!

Alla prossima!                                                                                                                      Red

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