C’è un preciso momento, che di solito coincide con la mattina dopo, quando ti svegli con la voce rauca, non riposato perché l’adrenalina non ti ha fatto dormire, che leggi i titoli, che vedi e rivedi le immagini, i video, ecco è in quel preciso momento che realizzi.
Campioni!
Prima c’è l’attesa, poi la partita, poi si mette bene e poi c’è il fischio dell’arbitro e li entri in un mondo parallelo, in un giubileo di emozioni, di rumori, di grida, di abbracci, gente che ti chiama, gente che ride, che piange. C’è chi ti cerca perché vuole condividere con te l’attimo, gli sguardi che sono pieni di tanta roba.
Arriva la coppa.
Viene fatto il tuo nome.
Si alzano le braccia al cielo.
WE are the CHAMPIONS, my friends!
Si cari amici i campioni stavolta siamo noi!
E’ il Redentore!
Che dopo 24 anni torna a scrivere il suo nome lassù!
Personalmente di questi 24, 22 ci sono stato, e lassù ci metto tanti nomi, tanti occhi, tanta gente, tanti piedi (qualcuno pure buono), ed è in questo preciso momento, dopo la sbornia di gioia, che appaiono uno ad uno (e sono tanti) ad ogni tasto che spingo per scrivere queste poche righe.
Ma ieri ed oggi è principalmente il loro momento, di questi ragazzi e del loro mister, che hanno cavalcato un’annata straordinaria.
Messo da parte le paure (parecchie), le sfighe (tante) hanno lasciato spazio alla grinta, alla voglia di fare bene e, sempre più fiduciosi delle loro potenzialità, al giuoco del calcio.
Da metà marzo, dopo aver perso l’ennesimo giocatore per infortunio, il Redentore ha ingranato la quarta e non c’è stato più avversario che potesse fermarlo.
8 vittorie ed un pareggio è il ruolino di marcia che ha portato alla conquista del campionato. Una fiducia piena nel proprio allenatore Chris e una smisurata voglia di andare in campo e far vedere di cosa erano capaci i calciatori vestiti di rosso.
Un percorso che parte da lontano, molto lontano. Perché in un Redentore che vince oggi c’è la storia di chi ha giocato e portato avanti il nome da sempre. È questo che rende tutto ancora più bello e speciale. Dispiace chi non l’ha capito, è gioia pura per chi ci è stato.
Ci eravamo praticamente lasciati a San Zaccaria nel 2019 con la vittoria della Godoli, ci siamo tornati ieri sera, 5 giugno 2022, per portare a casa la coppa del Campionato.
Nel mezzo, un buco che tutto conosciamo, mai lasciato completamene scoperto, ma siamo stati li a vigilare, ad aspettare e a farci trovare pronti per riprendere quello che qualcuno o qualcosa aveva forzatamente bloccato.
Ed adesso non ho molto altro da dire, perché se apro quella porta che tengo dentro il petto, potrei scrivere per giorni, quindi che altro aggiungere oltre a:
CAMPIONI.
FeFo