L’estate di San Martino

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L’estate di San Martino

Nel giorno di San Martino, neanche a farlo apposta, si gioca contro la Sammartinese. Esordio non troppo eccellente per le ragazze del Redentore A, che portano a casa i primi 2 punti in campionato battendo 3-2 le padrone di casa.

Il primo set parte con grinta e tanta voglia di riscatto da parte delle nostre, dopo la sconfitta infertaci l’anno passato durante i gironi del campionato Regionale. I primi punti mostrano precisione e attenzione da parte delle avversarie, che recuperano senza sosta ogni pallone giocato, costringendoci ad aumentare il ritmo di gioco per stare al passo. Il vantaggio, però, è dietro l’angolo. Conquistiamo punti, ma subiamo gli errori arbitrali e ci troviamo nervose e disattente, causando il recupero delle avversarie. Il campo si fa incandescente, la fine del set è vicina e abbiamo visto che questa volta ce la possiamo fare. Colmiamo il distacco e combattiamo punto su punto chiudendo il set 30-28. Il primo è conquistato.

Il secondo set parte con maggiore sicurezza delle nostre, che, forti dell’acquisita consapevolezza delle proprie capacità individuali e di squadra, infliggono serie di punti pesanti, migliorando in battuta e sfruttando i propri punti di forza. Il set si chiude senza problemi, 25-16 per le nostre ragazze.

Il terzo set, com’è facile immaginare, trova in campo una squadra rilassata, ma il crollo di concentrazione è dietro l’angolo. L’inizio continua sulla scia del set precedente, con vantaggio delle nostre e relativa tranquillità, ma cominciamo a subire punti in ricezione, sbagliamo appoggi e non ci aiutiamo tra noi, portandoci sotto le avversarie, che nel frattempo hanno ripreso fiducia. Recuperiamo qualche punto, le raggiungiamo, ma ormai il baratro si è aperto e ci stiamo precipitando dentro. Si chiude sul 23-25 e, con amarezza, ma determinazione a portare a casa la vittoria, cerchiamo di prepararci mentalmente al prossimo.

Il quarto set sembra essere quello buono per chiudere la partita, almeno nella mente delle ragazze, che però continuano a subire punti in ricezione, consentendo alle avversarie di guadagnare vantaggio. Il clima è nervoso, la fatica comincia a farsi sentire, non teniamo il ritmo della Sammartinese, che continua, invece, a difendere tutti i palloni: le loro carenze a muro sono pienamente colmate dalle posizioni di difesa precise, che non ci consentono di chiudere velocemente punti e prendere fiato. L’aria è densa di tensione per i continui errori arbitrali (da una parte e dall’altra, sì, ma in quel momento vediamo solo quelli a nostro svantaggio), il pavimento che comincia a farsi scivoloso per l’umidità e le nostre evidenti difficoltà a rimetterci in carreggiata durano fino a un momento favorevole in cui riusciamo a sbloccare temporaneamente la situazione e recuperare. Ci facciamo sotto, vediamo la fine, stringiamo i denti e arriviamo a 23, che però sarà, per la seconda volta consecutiva, il massimo che riusciamo a fare. 23-25, palla al centro.

Siamo al tie-break, è necessario che non molliamo proprio ora. Va bene, potevamo chiudere la partita 2 set fa, amen. Va bene, possiamo aver fatto degli errori, aver perso concentrazione, aver continuato con altalenanti momenti di lucidità e di buio totale, ma non possiamo, NON POSSIAMO cedere. Siamo in battuta, partiamo male. Prendiamo punti e arranchiamo, tentando di difenderci dagli assalti delle avversarie, che sentono profumo di vittoria e non regalano. Poi, succede. Ricominciamo quasi da zero, conquistiamo un punto, due, tre, recuperiamo. Al cambio campo ci mandano gli 8 punti delle avversarie, ma siamo vicine. In breve rimontiamo e prendiamo vantaggio. 10-9. Si può fare. Senza dubbio, possiamo farlo. Una progressione vincente e siamo lì. 14-11, sulle ginocchia, sui gomiti, senza fiato, quasi senza forze. Time-out. Teniamo la palla alta in mezzo al campo e chiudiamola qui. Funziona.

Nonostante la nostra incostanza, nonostante la capacità delle avversarie di non lasciarci spazi, nonostante i due set persi nel frattempo, portiamo a casa un’altra vittoria.

La numero (sulla carta 18, dato che ci hanno cancellato una vittoria per ritiro delle avversarie dai play-off lo scorso campionato, ma in realtà, di fila, ne abbiamo vinte, finora) 19.

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